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i cani fiutano il coronavirus

I cani fiutano il coronavirus? nel regno unito via ai test

News Redazione -

Non sappiamo ancora se i cani fiutano il coronavirus, ma nel Regno Unito è partito il progetto di formazione di quattro zampe specializzati. 500mila sterline (ovvero circa 560mila euro): a tanto ammonta il finanziamento del governo britannico per la formazione di cani specializzati per il fiuto del coronavirus nell'uomo. Si tratta della prima fase di test guidata dalla London school of hygiene & tropical medicine, dal Medican detection dogs e dalla Durham university.Si tratta di una sperimentazione che verificherà se effettivamente i cani siano in grado di scovare il virus prima ancora che compaiano i primi sintomi. La squadra di quattro zampe in questa prima fase di test è composta da labrador e cocker spaniel, le migliori razze in tal senso.Nel caso di successo dei test, i cagnolini sarebbero capaci di analizzare fino a 250 persone all'ora. Insomma, risultati davvero notevoli, non è vero? E non sono per niente irrealistici: il Medical detection dogs ha già dimostrato che i cani possono percepire un cucchiaino di zucchero diluito nell'acqua di due piscine olimpioniche.Il compito di raccogliere i campioni olfattivi (saliva, sudore e altre secrezioni corporee) dalle persone infettate dal Covid-19 e da coloro che non risultano colpiti dal virus spetterà al personale del National health service degli ospedali di Londra.La speranza è che i cani riescano a percepire il cambio di odore corporeo della persona ammalata, e che il coronavirus possa essere rilevato con il fiuto dell'animale più vicino all'uomo. Il risparmio sulle procedure e trafile mediche sarebbe di impatto notevole.

Dermatite nel cane: cos'è, sintomi, cure e rimedi naturali

Salute del cane Redazione -

Cos'è la dermatite nel cane? Si tratta di una patologia che provoca irritazione e prurito, ma anche altri sintomi piuttosto pesanti. La dermatite è una delle malattie più frequenti nel cane. Non ne hai mai sentito parlare? Non sai di cosa si tratta e come si manifesta? Se non la conosci, in questo articolo ti parliamo delle dermatiti e dei problemi che causano alla pelle. Qui trovi le spiegazioni sulle tipologie di dermatiti che attaccano la cute del cane e sui sintomi che comportano. Le dermatiti possono dipendere da diversi fattori sia interni che esterni all’organismo e va fatta una visita accurata per evitare di sbagliare la cura viste le innumerevoli forme che può avere questa infezione. Un chiaro indizio di un principio di dermatite è il sintomo più comune, il classico prurito del cane, oltre ai segni come le lesioni o le chiazze che la malattia provoca sulla pelle.Dermatite essudativa iperacuta nel cane: una malattia frequenteLa dermatite essudativa iperacuta rientra tra le malattie della pelle del cane, tra le più frequenti nel nostro amico a 4 zampe. La pelle, è ciò che riveste e protegge il corpo, è la parte più esterna dell’organismo, quella che si confronta e relaziona con l’ambiente e tutto quello che ne fa parte: la temperatura, il caldo, il freddo, l’inquinamento, gli organismi come i batteri. La pelle, essendo lo strato più superficiale, deve fare i conti con eventuali lesioni provocate da malattie o urti. La pelle ha uno spessore di pochi millimetri ed è la parte dell’organismo che mette in contatto l’esterno con l’interno e viceversa. Qui si manifestano alcuni sintomi dovuti a malattie e infezioni che provocano la formazione della dermatite del cane, le più frequenti sono:Le piodermiti La foruncolosi L’acne Le ulcere cutaneeDermatite nel cane: sintomi La dermatite nel cane si manifesta con un edema che provoca prurito e generale fastidio. La conformazione del pelo e della cute predispongono alcune razze ad essere più sensibili a questo tipo di dermatite, ad esempio il Pastore tedesco e i cani che hanno un pelo fitto, abbondante o anche riccio come il Chow chow, che possono riscontrare con più facilità delle patologie alla pelle. Al di là del prurito continuo, la dermatite nel cane è una patologia che provoca anche altri sintomi ben più gravi, tra cui:Estesi arrossamenti, eczema, forfora e croste Formazione di piaghe, pustole, ulcere e sanguinamento Presenza di parassiti, rigonfiamenti e sangue Starnuti Odore maleodorante della parte interessata Senso generale di dolore fisicoQuindi è bene non trascurarla e portare Fido dal veterinario: un'iniziale prurito frequente, se non curato in maniera tempestiva, può portare a questi problemi propri della dermatite nel cane. Ma quali sono le zone più interessate? Sicuramente le ascelle, ma anche l'addome, le orecchie e le zampe. Se il cane inizia a leccarsi sempre significa che esiste un problema.Dermatite nel cane: tipologiePer capire di che tipo di dermatite si tratta è meglio rivolgersi al veterinario: una volta visitato il cane saprà indicare la cura adeguata. Dermatite è un termine utilizzato genericamente per indicare un’infiammazione della pelle. Si può manifestare in tre fasi diverse: dermatite acuta, subacuta o cronica con conseguente lesione della cute, arrossamenti o pruriti e a volte si manifesta anche l'otite. L’infezione della pelle è di vari tipi e può essere la conseguenza di cause diverse, ad esempio la dermatite atopica si manifesta sul muso e alle estremità degli arti, è dovuta all'inalazione di certi elementi presenti nell'aria soprattutto durante il periodo primaverile. La dermatite allergica è causata da alimenti e come suggerisce la parola stessa è dovuta ad una dieta sbagliata che crea pruriti: la cura consiste nel cambiare il regime alimentare del cane, spesso viene utilizzata la dieta ad eliminazione. Un'altra forma di dermatite molto diffusa nei cani è l’acne: si presenta nel muso sotto forma di puntini e come nell’uomo appare durante la fase della pubertà che va dai 5 agli 8 mesi. Dipende sicuramente dagli ormoni e dai geni, non è necessario fare delle cure specifiche perché tende ad andarsene da sola, le razze predisposte ad avere l’acne sono l'Alano e il Boxer. Nella pelle ci sono delle ghiandole sebacee che se non funzionano bene possono causare la seborrea che può essere secca o grassa: la prima ha come conseguenza il pelo secco e forfora, ne soffrono molto i Setter, la seborrea grassa rende il pelo del cane oleoso ed è diffusa tra cocker, Basset-hound e springer. Le micosi sono il risultato di un’infezione dovuta ai funghi: la pericolosità di questa dermatite è che si attacca anche all'uomo, si individua facendo le analisi. Si cura isolando il cane per evitare contagi al padrone e ad altri animali, lo si mette in un ambiente pulito e gli si dà una pomata l’antifungino, ma se è grave è meglio passare alle pillole. E' importante selezionare cibi di qualità e far seguire una dieta sana al cane. La rogna è un'altra forma di dermatite: è causata da un acaro sarcoptes saibei, si manifesta con la presenza di pustole, pelle squamosa, ispessimento della cute, alopecia localizzata e nei casi più gravi anche con la febbre. Può essere di due tipi: quella rossa e quella sarcoptica. La rogna rossa è meno pericolosa perché non si trasmette all'uomo, si riconosce dalle pustole che forma sulla pelle del cane. Si riproduce sulla testa e nelle zampe. La rogna sarcoptica è trasmissibile anche all'uomo, è causata da un parassita che si posiziona solo in certe zone del corpo del cane, tra cui le ascelle, la coda, nelle zampe e vicino alle orecchie. Provoca un prurito talmente insopportabile che porta il cane a sfregarsi contro le superfici o a crearsi delle lesioni dovute al fastidio che gli crea il parassita. La probabilità di prendere la rogna sarcoptica aumenta quando arriva la bella stagione e aumentano le temperature. Questo tipo di rogna può infettare anche il gatto, la volpe, il coniglio e infine l’uomo che vive a diretto contatto con animali che hanno contratto questa infezione. Anche in questo caso è fondamentale igienizzare e tenere il cane in luoghi puliti. Tra i cani nordici come l’Husky è molto diffusa anche la dermatite dovuta alla carenza di zinco, che provoca l’arrossamento della pelle e la formazione di croste attorno agli occhi, sul muso, nelle zampe e nelle orecchie. Prestate attenzione anche ai traumi: se il vostro cane ha subito delle operazioni chirurgiche, delle bruciature, dei colpi, potrebbe manifestare dei disturbi alla pelle, così come dovete prestare attenzione alle ferite che non son state curate bene, se non hanno cicatrizzato definitivamente è importante disinfettarle. Viste le numerose forme con le quali si può manifestare una dermatite è importante far visitare il cane al veterinario per non sbagliare la cura. La dermatite nel cane non è un infezione pericolosa, non provoca la morte ma può essere molto fastidiosa e creargli dolore.Dermatite nel cane: cure e rimedi Una volta determinate le cause e i sintomi del problema, il vostro veterinario saprà darvi la miglior cura possibile: potrebbe essere necessaria l'assunzione di antibiotici, antinfiammatori e antistaminici nei casi più gravi mentre in altri più "soft" basteranno degli shampoo per i lavaggi della cute. E’ consigliato l’utilizzo di shampoo, particolarmente adatti per alleviare il prurito. Ecco quelli che consigliamo:Se però si tratta di dermatite dovuta ad un'allergia alimentare allora sarà il caso di cambiare l'alimentazione del vostro pet. Nel caso in cui il tuo cane sviluppi una dermatite ti consigliamo di introdurre nella sua dieta questa linea di crocchette (ottime anche e soprattutto per i cani che hanno intolleranze o allergie alimentari):Vi diamo un consiglio: annotatevi su un'agenda i miglioramenti/peggioramenti in modo tale che il veterinario sappia eventualmente correggere il tiro. Può anche essere che il vostro quattro zampe sia allergico a qualche erba del vostro prato: stiamo parlando di dermatite nel cane da contatto e nel caso evitate in modo assoluto che la sua pelle si strofini con essa.Dermatite nel cane: rimedi naturali In alcuni casi possono essere molto utili anche alcuni rimedi naturali per la dermatite nel cane, come ad esempio impacchi di decotto freddo con malva o camomilla da applicare sulle ferite. Un'altra pianta molto indicata è l'aloe, soprattutto quando la parte interessata si presenta secca.

Perchè i cani si annusano il sedere? ecco le risposte

Comportamento Redazione -

Perché i cani si annusano il sedere? I motivi di questo comportamento.I cani si annusano il sedere e vi domandate il motivo? Avete preso un cane da poco e non capite per quale motivo fa una cosa che sembra inspiegabile per il nostro modo di comportarci? Vorreste capire perché assume comportamenti del tutto insoliti a noi umani come annusare feci, pipì, e addirittura il sedere di altri cani?Sicuramente la spiegazione non è perché sono animali maleducati ma, a questo strano comportamento dei cani c’è una spiegazione e continuando a leggere l’articolo scoprirai cosa si nasconde dietro l’odore di un cane. I cani si annusano il sedere: perchè? I nostri amici a 4 zampe per conoscersi usano l’olfatto: a volte fanno cose che per noi uomini sfiorano la decenza, atteggiamenti che appartengono al linguaggio dei cani e mai ci sogneremo di ripetere.Tra questi insoliti comportamenti c’è la tendenza per cui i cani si annusano il sedere. L’olfatto è un senso molto importante, i cani sviluppano la percezione del mondo attraverso gli odori. Labbra, orecchie, genitali e parte anale sono i punti del suo simile che il cane annusa, per capire chi ha davanti.La stessa cosa la fa con l’uomo, lo fiuta per capire se si può fidare, per sapere con chi ha a che fare: noi umani utilizziamo le parole, nel mondo canino si comunica con gli odori. Quando i cani si annusano il sedere si stanno parlando: i vostri cani non sono maleducati, ma seguono il loro istinto, il senso olfattivo sviluppato gli serve per conoscere il mondo.Incredibilmente dall’odore sentono chi hanno davanti: i cani non possono raccontarsi bugie, l‘odore non mente. Pensate che il cane è dotato di 220 milioni di recettori olfattivi mentre l’uomo ne ha solo 5. Un cane può riconoscere fino a 500.000 odori, usano l’olfatto come noi usiamo la vista, possono sentire anche chi è passato a distanza di tempo, noi invece non possiamo vedere ciò che non c’è più.Nei lati della parte anale si trovano le ghiandole perianali che secernono vari tipi di feromoni molti dei quali sono ancora sconosciuti, sono sostanze chimiche che variano in relazione alle condizioni emotive, ci sono poi le ghiandole paranali che secernono un odore poco piacevole quando il cane ha paura o è spaventato.I cani si annusano il sedere: cosa sentonoI nostri amici a quattro zampe hanno un’ottima memoria olfattiva, sono in grado di ricordarsi l’odore di un altro cane a distanza di tempo, anche fino a tre anni dopo possono riconoscere un odore. A volte lo avrete sicuramente sorpreso annusare le feci, attraverso l’odore che sentono sono in grado di capire se il cane che le ha lasciate ha un carattere forte, dominante, diffidente, amichevole e sicuro.I cani vedono attraverso l’olfatto, captano informazioni importanti ed ecco perché i cani si annusano il sedere:ordine gerarchico e dominanza stati d’animo, genere se hanno di fronte una cagnolina in calore cosa mangia il soggetto fiutatoDurante il rituale di conoscenza o riconoscenza, tra 2 cani ce n'è uno che indietreggia e smette di annusare: questo sta ad indicare e a suggerire all’altro la dominanza, chi comanda.Se il cane non è disposto a comunicare niente di sé allora reagirà al rituale indietreggiando e tenendo la coda bassa per evitare all’altro di prendere informazioni su di lui.Andando a spasso col vostro cane vi capiterà spesso di assistere a questa scena, ma sappiate che fa parte del codice animale. I cani hanno un olfatto che può essere fino a 100.000 volte più sensibile rispetto a quello degli uomini. Attraverso l’odore sono in grado di capire lo stato emotivo, il genere e anche cosa mangia l’altro cane.Non cercate di allontanare i cani che si stanno annusando il sedere, evitate di tirare il guinzaglio perché per loro è un gesto normale, è come parlarsi o salutarsi.Ci sono casi in cui annusandosi i due cani sentono informazioni che li portano ad azzuffarsi, fate attenzione, in quel caso il dato certo è che non si sono piaciuti ed è il caso di allontanarli. I cani si annusano il sedere: cosa fiutano?Ogni cane ha un odore diverso dall’altro e annusarsi serve per identificarsi e distinguersi, questo anche grazie all’organo di Jacobson che è situato dentro la loro bocca, è collegato al cervello ed è in grado di codificare la chimica.A seconda della razza alla quale appartengono i cani fiutano l’odore in modo diverso: teleolfatto o megaolfatto ad esempio e quelli da caccia appartengono alla prima categoria. Prendono grandi quantità d’aria, sentono un odore e lo seguono fino a percepirlo sempre più intenso e ad arrivare alla fonte di ciò che stanno fiutando.I segugi prendono ripetutamente meno aria e la trattengono. Di seguito ecco un elenco di razze di cani con l’olfatto molto sviluppato:Pointer: si tratta di un cane di origine inglese, molto utilizzato nella caccia. Black and tan coonhound: una razza molto antica originaria degli Stati Uniti, usata nella caccia al procione. Bassotto: cane da caccia con origine tedesca. Spaniel inglese, famoso per il suo olfatto molto fine, riesce a sentire gli animali seguendoli fino all’acqua. Pastore belga: altra razza di cane molto antica, inizialmente utilizzato per badare il gregge ed in seguito apprezzato per il suo olfatto eccezionale, sembra che riesca a fiutare l’odore del tumore alla prostata. Labrador: per il suo fiuto fine viene utilizzato molto anche per i soccorsi e la ricerca di uomini durante catastrofi naturali. Pastore tedesco: è un cane molto intelligente addestrato anche lui per soccorsi grazie alla sua velocità nell’apprendere velocemente, ottimo anche come cane antidroga. Non poteva mancare nell’elenco il Beagle, cane da caccia, utilizzato anche come antidroga e da soccorso. Siamo quasi giunti a termine di questa classifica, con il Basset hound, originario dall’Inghilterra, figura sempre tra i cani col fiuto sviluppato ed infine il Bloodhound anch’ esso ottimo cane da caccia, addestrato per il soccorso e per il ritrovamento di persone.Sentire che odore ha chi ci sta di fronte in certe occasioni potrebbe essere utile per evitare spiacevoli incontri, chissà magari con l’aiuto del vostro cane potreste riuscire a fiutare anche voi le persone sbagliate, quelle dalle quali meglio tenersi lontani.

Perché il cane trema? i motivi di questo comportamento

Comportamento Redazione -

Se il cane trema ci troviamo di fronte ad un comportamento che può essere causato da diversi fattori. Vediamo quali. In questo articolo trovi le spiegazioni che rispondono ai tuoi interrogativi sul perchè il cane trema. Diversi sono i motivi che portano il cane a tremare: possono dipendere da emozioni come da problemi di salute. Saperli riconoscere aiuta a curare il cane ed evitare che corra anche il rischio di morire in casi più estremi.Il cane trema spesso e non capite per quale motivo? Solitamente sentimenti come la paura, la gioia, il freddo vengono associati al tremore. Se il cane ha subito un forte trauma da poco potrebbe essere colpito da tremolio.Ci sono delle situazioni che regolarmente spaventano i cani, rumori forti come quelli dei tuoni o dei fuochi d’artificio provocano traumi. Per calmare un cane spaventato mettetelo sotto una coperta e rassicuratelo: è importante farlo soprattutto coi cuccioli che possono rischiare di portarsi dietro un trauma a vita.Ci sono alcuni cani che adorano fare viaggi con in auto, altri vivono malissimo questa esperienza a tal punto da iniziare a tremare per l’ansia.Se vi accorgete che il vostro cane in inverno, con le basse temperature, sente freddo e trema copritelo con un bel cappottino per cani. Per le condizioni climatiche più estreme si consigliano anche le scarpette; evitate di farlo dormire fuori e provvedete a comprargli una cuccia adeguata per proteggersi dalle notti più fredde. Il cane trema: può anche essere per la gioia Il cane trema anche di gioia, se sente che sta per succedere qualcosa che lo renderà felice, come l’arrivo della ciotola col mangiare, oppure se capisce che lo state per portare al parco, ve lo troverete attorno eccitato con le zampette tremolanti.Altro motivo di grande eccitazione è quando non può sfogare uno stimolo istintivo: voler inseguire un altro cane e non riuscire a farlo perché rinchiuso dietro le sbarre di un cancello, voler azzannare un bel piatto di pasta ma poterlo vedere solo da lontano perché è legato ad esempio.Una situazione di grande gioia è quando il padrone rientra a casa dopo diverso tempo, il cane trema di gioia, salta e fa festa perché capisce che non è stato abbandonato.Ci sono anche cani che tremano per furbizia, sono estremamente intelligenti. Se avete premiato il cane dopo che lui ha mostrato il tremolio allora potrebbe usarlo come scusante per ottenere quello che vuole.Fate attenzione a non rafforzare comportamenti sbagliati, premiando il vostro cane. Ci sono razze di cani che lo manifestano con regolarità, ma attenzione perché il tremore potrebbe essere anche il sintomo di una malattia in corso.Il cane trema: potrebbe essere una malattia Escluse le cause più comuni e meno pericolose sopra elencate, prendiamo in considerazione alcune malattie che possono provocare il tremore del cane:Problemi di artrosi Malattia della zecca La sindrome del tremore generalizzato o white shaker syndrome Cimurro Crisi di Addison Insufficienza renale Problemi metabolici AvvelenamentiI problemi di artrosi e malattie osteoarticolari possono creare tremori alle articolazioni interessate: tenere il cane a dieta e ricorrere anche a integratori per cani può alleggerire il dolore al caneLa malattia della zecca o ehrlichia canis è dovuta al morso di questi parassiti e tra i vari sintomi che provoca nel cane c’è anche il tremolio. Un ottimo rimedio per prevenire questa malattia è utilizzare antiparassitari per cani e acquistare anche un bel collare anti zecca.Le razze di cani come: Maltese, Beagle, Barboncino, Bichon frisè, Yorkshire terrier, West Highland White Terrier e in generale quelli col manto bianco e cani di piccola taglia sembrano essere predisposti alla sindrome del tremore generalizzato o white shaker syndrome.Questa malattia si presenta in cani dai 9 ai 3 anni, il tremolio investe tutto il corpo ripetutamente, solitamente è dovuto all’infiammazione del sistema nervoso centrale. Si può curare con corticosteroidi o antiinfiammatori per cani.Il cimurro o malattia di carrè è contagiosa ma non per l’uomo, colpisce principalmente animali con difese immunitarie basse, i cuccioli o cani non vaccinati. Per evitare il contagio a questo tipo di virus è importante vaccinare il cane.Il morbo di Addison è un’insufficienza surrenalica: inizialmente si presenta con sintomi poco chiari, non è facile riconoscerla, ma fortunatamente è poco frequente. E' dovuta ad una carenza sia di glucocorticoidi che di mineralcorticoidi, che tramite flebo verranno reintegrati nella terapia di cura.L’ira o insufficienza renale nei cani è dovuta ad un malfunzionamento dei reni: è causata da additivi chimici aggiunti nei mangimi prodotti dalle industrie. La presenza di elementi tossici si accumula nei reni che non riescono più a lavorare bene.Insetticidi nocivi o l’abuso di farmaci possono causare lo stesso problema. Per curare l’insufficienza renale del cane è importante fargli seguire una dieta appropriata: in commercio si trovano anche alimenti specifici.Una causa purtroppo frequente di tremolio nei cani è dovuta agli avvelenamenti a partire da cibi che per noi uomini sono assolutamente sani come il cioccolato, fino ad arrivare a sostanze pericolose che il cane ingoia attraverso cibi avvelenati messi appositamente come polpette contenenti stricnina. In questo caso è bene correre dal veterinario perché il cane potrebbe rischiare la vita.La vecchiaia del cane può portare tremolio, indebolimento dei muscoli ed artrite, il cane può avere difficoltà a deambulare.Il tremolio può essere veicolo di un malessere che va curato, è importante saperlo riconoscere per intervenire ed evitare quando è possibile inutili sofferenze al cane o addirittura nei casi più estremi la morte.Alcune razze di cani come gli spaniel sono portati a tremare per l’eccitazione più facilmente. Anche se i cani non hanno la parola sanno comunicarci bene con il corpo: sta a noi capire rapportandoci al contesto quale dei vari sentimenti ci sta comunicando.

Atrofia progressiva della retina nel cane: cause, sintomi e cura

Salute del cane Redazione -

Stiamo parlando di una patologia che colpisce in modo violento gli occhi: andiamo a scoprire l'atrofia progressiva della retina nel cane. Avete notato delle difficoltà nei movimenti del vostro cane e non sapete da cosa possono dipendere? E’ possibile che il vostro cane soffra di qualche malattia e voi non ve ne siete accorti. Se ripetutamente si scontra con mobili e ostacoli sparsi per la casa è evidente che ha un problema di vista.In questo articolo trovate la descrizione di una malattia che colpisce la retina dell’occhio e lentamente porta il cane alla cecità totale. L’atrofia progressiva della retina nel cane è una malattia che colpisce gli occhi: si presenta con la morte delle cellule che costituiscono la retina.Fa parte delle malattie genetiche: l’atrofia colpisce a tutte le età e indistintamente le diverse razze di cane. Come vedono i cani, come sono fatti i loro occhi? La retina è posizionata nella parte posteriore dell’occhio, lo ricopre ed ha la funzione di ricevere gli stimoli luminosi e trasmetterli alla corteccia visiva che li elabora e li trasforma in un'immagine.Le rod sono le cellule che lavorano in condizione di scarsa visibilità e portano ad una cecità notturna: sono le prime ad essere colpite dall’atrofia progressiva della retina del cane. Le cellule cono sono colpite per seconde e causano la cecità diurna quindi completano il corso della malattia.L’atrofia o pra agisce lentamente: la vista dei cani che vengono affetti da atrofia progressiva della retina è destinata a diminuire progressivamente; è come vedere una luce spegnersi piano piano.Questa malattia non ha effetti o particolari sintomi dolorosi, non è facile per il padrone di un cane accorgersi se l’animale soffre di questo disturbo, anche perché sappiamo bene che il cane saprà compensare la perdita della vista sviluppando maggiormente sensi come con l’olfatto e l’udito.Un modo per capire se il vostro cane ha la pra è sicuramente provare a cambiare la disposizione della casa: se il cane va a sbattere ripetutamente in oggetti che in precedenza erano posizionati diversamente allora è probabile che sia affetto da disturbi alla vista.Tra le razze più colpite da questa malattia ci sono: labrador, cocker, bassotto, bracco tedesco, schnauzer nano, mastiff, setter gordon e inglese, collie, welsh corgi, sloughi, husky, samoiedo e malamute. Atrofia progressiva della retina nel cane: sintomiPer avere conferma se il vostro cane è affetto da questa malattia è necessario recarsi dal veterinario che grazie ad un esame specifico andrà ad indagare in profondità per verificare se sono presenti lesioni alla retina, chiaro indice della presenza di un atrofia.I sintomi dell'atrofia progressiva della retina nel cane sono:• progressione della cecità • vista confusa alla luce • pupille dilatateL’elettroretinogramma è un esame in grado di misurare gli impulsi elettrici generati e propagati all’interno della retina: grazie all’ERG è possibile diagnosticare in anticipo il progredire della malattia, ed è importante per evitare di far riprodurre cani che ne sono affetti.Atrofia progressiva della retina del cane: curaNon esiste una cura che possa fermare l’atrofia progressiva della retina nel cane e la conseguente cecità totale. L’unica cosa che potete fare è evitare di spostare oggetti e arredamento dentro casa per aiutare il cane a muoversi più facilmente.L’atrofia progressiva della retina può dipendere da:• fattori ereditari • inquinamento • alimentazione sbagliata • uso sconsiderato di farmaci • traumi dell’occhioI fattori ereditari sono tra le maggiori cause di atrofia progressiva della retina nel cane. Anche l’uso smodato di vaccini o farmaci sembra che possa influire sui radicali liberi, aumentandone la produzione provocherebbe l’invecchiamento precoce dell’organismo.Anche i traumi possono causare problemi alla retina: cicatrici, glaucomi, infiammazioni e distaccamento della retina. Infezioni presenti nel corpo del cane causano un abbassamento delle difese immunitarie e si allargano raggiungendo anche la vista e gli occhi del cane.La carenza di vitamine A E e ancora una regolazione sbagliata di enzimi, insufficienti o in eccesso, può influire sulla formazione dell’atrofia. Ci sono alcune forme di prevenzioni utili a conservare meglio lo stato della retina del cane, ad esempio è importante mantenere viva l’attività cerebrale del cane poiché la retina fa parte del cervello.Una dieta sana e ricca di antiossidanti, luteina soprattutto, aiuta a mantenere la vista dei cani: è importante per le difese immunitarie e per l’assunzione delle giuste vitamine, fate attenzione all’alimentazione del cane.L’elettroretinogramma è un esame oculistico che consente di analizzare l’occhio del cane, ne misura i tempi di reazione: l’animale viene messo in un macchinario di fronte a flash bianchi e flash blu per poterne valutare i risultati, la diversa colorazione serve a simulare sia il giorno che la notte.E’ necessario fare l’esame una volta sola per avere risultati, raramente è accaduto di doverlo ripetere. Il costo di quest’esame è un pò salato perché va fatto sotto l’effetto di un’anestesia leggera, per riuscire a tenere il cane fermo davanti ai flash.Essendo principalmente una malattia genetica è possibile con un test verificare se il cane è portatore dei geni dell’atrofia della retina. E’ importante per l’accoppiamento dei cani per evitare di far riprodurre quelli portatori, perché avvenga questo entrambe i genitori devono essere portatori del gene. Il test americano optigen suddivide i cani in 3 gruppi:• sani • portatori sani • affetti dalla malattiaNel primo caso i cani sani possono accoppiarsi sia coi portatori sani che con quelli affetti dalla malattia che avranno dei cuccioli senza geni portatori della malattia. Nel secondo caso il portatore sano, è un cane che non soffre di atrofia alla retina ma non deve essere accoppiato con cani affetti dalla malattia o rischia di avere cuccioli con problemi alla retina.Nel terzo caso il cane ha la malattia e subirà la degenerazione della retina quindi può trasmetterla ad eventuali cuccioli con il suo dna.Articolo a cura di Chiara Migliori

Le storie incredibili dei cagnolini del rigopiano, l'hotel abruzzese travolto dalla slavina

News Redazione -

Tre cani che salvano vite e tre cuccioli che vengono ritrovati: le storie incredibili dei quattrozampe presenti al Rigopiano.Lupo e Nuvola sono due esemplari bellissimi di pastore abruzzese, dal pelo tutto bianco: i due cani da sempre “alloggiavano” al Rigopiano dove sono nati e cresciuti, facevano parte dell’hotel, chiunque abbia trascorso una vacanza nella struttura li ha conosciuti.Il Rigopiano era l’albergo abruzzese che è stato travolto da una slavina il 18 gennaio 2017 presso la frazione di Farindola. Le immagini di questa catastrofe hanno fatto il giro del mondo e purtroppo anche la tragica storia delle persone rimaste intrappolate dentro la struttura. Al momento della tragedia l’albergo ospitava 40 persone di cui 11 sono state estratte vive e le rimanenti 29 purtroppo sono uscite dalle macerie senza vita.Lupo e Nuvola al momento della tragedia si trovavano fuori dall’albergo, erano arrivati fino a Villa Cupoli, una frazione di Farindola vicino alla contrada dove viveva Martina Rossi, una barista del Rigopiano che si è dichiarata stupita di vederli lì e allo stesso tempo contenta perché rappresentavano per lei la speranza che altre persone potessero uscire vive da quelle macerie.Tra gli ospiti del Rigopiano c’erano tre piccole creature dal pelo tutto bianco, tre cuccioli di pastore abruzzese. In albergo c'erano anche tre cani da salvare: Lupo e Nuvola avevano avuto tre cuccioletti che credevano di aver lasciato in un luogo caldo e sicuro, erano nati da poco. Il 4 dicembre avevano compiuto un mese e mezzo, hanno rischiato di non uscire vivi dal Rigopiano, di non vedere più la luce del sole.Erano nel locale caldaia dell’albergo, i soccorritori hanno dovuto abbattere un muro per riuscire a tirarli fuori, li hanno trovati grazie alle indicazioni che gli ha fornito la guardia forestale. Una volta in salvo li hanno caricati nella jeep e li hanno portati dal veterinario a Penne per una visita di controllo, dove è stato rilevato che i cuccioli sono usciti senza un graffio dall’albergo Rigopiano.Hanno subito familiarizzato coi soccorritori e i giornalisti coi quali si son messi a giocare. I 3 cuccioli già svezzati ora sono alla ricerca di un nome, una nuova casa e una famiglia che possa accudirli. Questi tre piccoli batuffoli tratti in salvo dalla tragedia del Rigopiano non sono gli unici cani ad essere stati protagonisti in questa sciagura.Tre cani, tre eroi ospiti al quirinale Hercules, Leo e Black sono tre cani da salvataggio che hanno partecipato alle operazioni di soccorso per ritrovare persone sotto macerie dell’albergo. Hanno lavorato fianco a fianco della protezione civile cercando col loro fiuto di trovare le persone rimaste intrappolate tra i resti dell’albergo.Hercules è un bel pastore tedesco che sin da subito ha partecipato alle operazioni di salvataggio, è stato aiutato dai compagni e da Black, un labrador completamente nero e Leo.Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha aperto le porte del quirinale a tutti coloro che hanno partecipato alle operazioni di soccorso dell’hotel Rigopiano: forze dell’ordine, associazioni di volontari, amministrazioni e ovviamente anche i tre cani Hercules, Leo e Black. Mattarella ha voluto ringraziare con una cerimonia tutti coloro che avevano contribuito a salvare 11 persone.Il successo di questa operazione è stato il risultato della collaborazione tra gli uomini e i cani da soccorso. Per la prima volta al quirinale è stato riconosciuto anche l’impegno e l’importanza del lavoro dei nostri amici a 4 zampe che si sono mossi come dei lavoratori instancabili, hanno continuato a cercare col loro fiuto, stando in prima linea e contribuendo a salvare vite.Ci sono diverse storie di cani eroi che hanno salvato la vita dei loro padroni o come in questo caso addestrati per portare a termine operazioni di salvataggio. Con questa giornata al quirinale in cui sono stati ospitati anche i tre cani si riconosce l’importanza degli animali che ad oggi non sono sostituibili con nessuna tecnologia.Fanno la differenza e riescono in quello che noi uomini non sappiamo fare: saper fiutare l’odore in questi casi può portare in salvo una vita. I cani da soccorso vengono addestrati sin da cuccioli per imparare a cercare persone. Sin da piccoli imparano a fare il loro lavoro senza sosta, iniziano a fiutare odori e senza distrarsi, rimangono concentrati sul loro obiettivo finale. L’addestramento è fatto attraverso giochi e ovviamente premi.Quando questi cani lavorano non si distraggono mai, continuano a cercare e se trovano qualcosa chiamano il collega di lavoro e lo conducono nel punto in cui hanno fiutato le tracce di quello che cercavano. Per condurre questo tipo di ricerche è fondamentale che ci sia affiatamento tra cane e uomo. Coraggio, robustezza e socievolezza sono requisiti fondamentali che i cani che fanno questo lavoro devono avere.Ci sono razze che son state impiegate maggiormente per questo tipo di ruolo, ad esempio i cani terranova o i labrador Retriever, abili anche per i salvataggi in acqua, come ad esempio anche i Golden e i Flat-Coated. Negli ultimi tempi sono stati aggiunti anche i Pit Bull: la loro potenza può renderli ottimi cani da salvataggio.Razze diverse sono impiegate per il soccorso alpino: il San Bernardo è un icona dei salvataggi in montagna, come anche il pastore tedesco e ancora una volta il Labrador. Anche Pastori maremmani, Siberian Husky e addirittura Cocker son stati utilizzati per operazioni di questo tipo. In realtà devono esserci le caratteristiche indicate per poter fare di un cane un abile ricercatore preparato per salvare le persone.I nostri amici a 4 zampe riescono sempre a stupirci, non solo come animali domestici ma anche come lavoratori: si dimostrano affidabili e pronti ad adempiere il loro dovere. I cani non finiscono mai di insegnarci qualcosa: oltre ad essere instancabili, sembra che non perdano mai la speranza di trovare quel che cercano nel loro continuo e instancabile lavoro. Oggi ci sono tante persone che devono la loro vita ad uno di questi cani e alla costanza che li accompagna per tutta la ricerca, al loro impegno e sicuramente ancora una volta possiamo dire che il cane è il miglior amico dell’uomo, che ci possiamo fidare di lui e del suo fiuto

Malattie cardiache del cane: tipologie, sintomi, trattamento, cure e rimedi

Salute del cane Redazione -

Le malattie cardiache del cane sono un problema che può palesarsi senza alcun preavviso, perciò è bene far visitare spesso il vostro pet da un veterinario. Le insufficienze cardiache e gli infarti colpiscono l’uomo e anche i cani. Il cuore è un organo molto importante dal quale parte l’ossigeno e tutte le sostanze nutritive per le cellule del corpo. E’ il motore dell’organismo vivente e di seguito troverai le varie patologie dalle quali può essere affetto il cane e i sintomi che possono indicare alcuni indizi riguardanti problemi o difetti al cuore. Ci sono dei piccoli accorgimenti da adottare per mantenere il cane in salute ma è difficile prevedere un malfunzionamento del cuore del cane. Ci sono delle cure da fare in caso il tuo cane abbia sofferenze cardiache ma il consiglio più indicato è quello di sottoporlo alle visite del veterinario. Il cuore del cane cosi come quello del suo padrone può soffrire di malattie cardiache. Un cane raggiunge fino a 150.000 pulsazioni del cuore al giorno, un’attività intensa che necessita di un organo allenato ed in forma. Il cuore è il muscolo più importante dell’apparato circolatorio, si occupa di pompare sangue in ogni organo del corpo, è un azione importantissima perché con la circolazione del sangue arrivano ossigeno e sostanze nutritive alle cellule.Malattie cardiache del cane: cosa sono Una malattia cardiaca comporta l’alterazione della circolazione del sangue, se viene pompato con minore intensità significa che alle cellule arriverà un minor quantitativo di ossigeno e sostanze nutritive e ovviamente può provocare conseguenze gravissime sulla salute del cane. Tra le patologie più diffuse del cuore ci sono:Le insufficienze cardiache o malformazioni Il soffio al cuore Il malfunzionamento del nodo sinusale La dap Stenosi aortica o polmonare Aumenti o diminuzione dei battiti cardiaciUn’insufficienza cardiaca è dovuta al mal funzionamento del miocardio che dipende a sua volta da un deposito di liquidi nei polmoni. L’accumulo di liquidi dei polmoni si manifesta con tosse, difficoltà respiratorie, mancanza di respiro, perdita di peso e fatica. Può venire a tutti i cani indistintamente dalla razza e dall’età anche se quelli di grande taglia sono maggiormente predisposti. L’insufficienza cardiaca nei cani di età anziana e in quelli di piccola taglia si verifica nel momento in cui c’è una degenerazione del tessuto della valvola. Il soffio al cuore è un rumore anomalo del muscolo che il veterinario può diagnosticare ascoltando i battiti con lo stetoscopio. Il soffio al cuore non è una malattia ma un’anomalia del muscolo che può essere presente sin dalla nascita o subentrare dopo. I difetti dell’anatomia del cuore del cane potrebbero essere un derivato di malattie infettive, o di un’infiammazione della stenosi valvolare. Tra le cause più comuni dei difetti al cuore c’è l’endocardiosi che è un ispessimento dei bordi delle valvole cardiache. L’endocardite è un’infiammazione dei tessuti delle valvole cardiache del cuore e assieme alla stenosi ovvero il restringimento di una vena o un’arteria sono altre cause frequenti di soffio al cuore. Il veterinario una volta confermato il problema non deve far altro che individuarne la causa e tenere sotto controllo il cane con visite più frequenti, di solito non è necessario nessun intervento chirurgico o terapia. L’alterazione del battito cardiaco rappresenta un altro problema che rientra nelle malattie del cane. Un aumento di battiti cardiaci è definito tachicardia mentre una diminuzione del battito si definisce brachicardia. Come conseguenza alla tachicardia si possono verificare le fibrillazioni, che si suddividono in atriali o ventricolari. Le fibrillazioni possono rappresentare un pericolo per la salute del cane perché nel tempo potrebbero ricreare delle gravi aritmie e provocarne la morte. Il veterinario riesce a diagnosticare problemi al cuore grazie ad una serie di esami specifici che aiutano a capire quale sia la disfunzione di questo organo:Misurazione della pressione arteriosa Radiografia al torace Ecocardiogramma ElettrocardiogrammaTra le cure da effettuare in caso di insufficienza cardiaca c’è sicuramente un drenaggio in caso si debba eliminare il versamento di liquidi nei polmoni, la somministrazione di diuretici, una dieta specifica che prevenga la ritenzione idrica e a ridotta presenza di sodio, integratori per rinforzare il cane.Malattie cardiache del cane: sintomiI sintomi spesso sono invisibili e silenziosi, solo nel suo stadio più avanzato abbiamo i segnali di malattie cardiache. Sintomi come l’insufficienza cardiaca se siamo bravi osservatori possiamo individuarli: se il cane è spesso stanco e dorme molto, se non vuole giocare, ha la tosse e fa fatica a respirare, se non vuole uscire e addirittura ha uno svenimento allora è bene fare degli accertamenti. Il cane può soffrire di diverse patologie al cuore e quelle più gravi possono fermare il battito cardiaco e provocarne un infarto. I problemi di cuore possono essere una conseguenza di una disfunzione dovuta alla predisposizione genetica o ereditaria, può incidere se il cane ha un età avanzata, anche se lo stile di vita condotto dall’animale non comprende una dieta equilibrata e del movimento. Non ci sono delle precauzioni valide che se eseguite possano far evitare l’insufficienza cardiaca ma alcuni piccoli accorgimenti possono essere d’aiuto, ad esempio dare sempre da bere al cane, evitare eccessi di attività fisica e diete ricche di sodio, infine evitare ambienti umidi e ad alte temperature.Malattie cardiache del cane: le razze più predisposte Tra i cani ci sono delle razze che al di là della loro taglia e dell’età sono maggiormente predisposte ad avere un insufficienza cardiaca: Boxer, pechinese, alano, cocker spanish, poodles, boston terrier, wolfhounds irlandese, doberman pinscher. In caso di difetti al cuore non si scappa dalle medicine anche se una dieta adeguata aiuta a vivere meglio e mantenere il cane in forma, perchè le malattie al cuore si portano dietro alcuni problemi tra cui: ritenzione idrica, obesità, ipertensione, cachessia e carenza di alcuni valori nutrienti che devono essere reinseriti, acidi grassi e antiossidanti aiutano l’organismo a reagire meglio. Ad esempio la taurina è ottima per l’insufficienza cardiaca. Acidi grassi omega 3 e omega 6 aiutano a regolarizzare il battito cardiaco. Sono molto importanti anche le vitamine per cani in particolare quelle del gruppo b che vengono espulse con la pipi e spesso mancano ai cani con problemi di cuore. Il magnesio è un sale minerale molto importante per l’apparato cardiocircolatorio come pure le sostanze antiossidanti che combattono i danni causati dai radicali liberi. Infine la carnitina che è una sostanza simile ad un enzima e molto utile per la salute del cane.

Otite nel cane: sintomi, cure e rimedi

Salute del cane Redazione -

L'otite nel cane è un'infiammazione dell'orecchio che statisticamente colpisce decine di milioni di quattro zampe in tutto il mondo. Nel nostro articolo andiamo a scoprire tutto sull'otite nel cane. Come si cura? Come si previene? Sospetti che il tuo cane abbia mal di orecchie? Ti aiutiamo a capire quali sono i sintomi più comuni che si nascondono dietro un problema di otite. Ti indichiamo diversi accorgimenti per evitare che il cane venga affetto da questo tipo di fastidio. In caso ne venga colpito ci sono alcune indicazioni che possono aiutarti a capire come muoverti e come fare per evitare che l’otite peggiori. Il tuo cane è in buone mani e le sue orecchie possono ritenersi in salvo perché nell’articolo troverai diversi consigli su come reagire se si presentano problemi di questo tipo. L’otite si cura ma può avere dei tempi più lunghi di guarigione, quindi attenzione perché con pochi accorgimenti si può prevenire la possibile formazione di questo disturbo.Otite nel cane: di cosa si tratta? E’ da un pò di tempo che il tuo cane scuote ripetutamente la testa, hai notato delle lesioni e si gratta in continuazione vicino alle orecchie? E’ possibile che sia stato affetto da un’otite. Se è soggetto anche ad una fuoriuscita di un liquido scuro dall’orecchio allora significa che lo stadio dell’infiammazione è avanzato. Le otiti possono essere il risultato di colpi di vento, ma anche sbalzi di temperature, per questo motivo ne sono maggiormente soggetti i cani che vivono all’aperto, in giardino o anche in campagna. Così come nell’orecchio dell’uomo anche in quello del cane ci sono tre parti: il padiglione, il condotto uditivo, il timpano. A metà strada troviamo incudine, martello e staffa che sono gli ossicini più piccoli del corpo sia umano che canino e infine proseguendo nella parte più interna ci sono i canali semicircolari e la coclea. Sulla base di questi tre punti dell’orecchio possiamo stabilire di che tipo di otite stiamo parlando, se è esterna, interna o media. Spesso l’otite è causata dalla formazione di batteri nelle orecchie, tra quelle più frequenti c’è l’otite esterna dovuta anche ad una scarsa pulizia, orecchie lunghe o presenza di peli nell’apparato uditivo può comportare più facilmente la formazione di infezioni. A peggiorare il tutto c’è la produzione di cerume, ricco di batteri e dal cattivo odore, conseguenza di leishmania, dermatiti e infezioni. Attenzione se non si interviene subito con le cure adatte: l’otite esterna fora il timpano e arriva al secondo stadio, nell’orecchio medio, dove l’udito può subire una riduzione più o meno grave, poichè ha il compito di trasmettere il suono alla parte più profonda. Se l’infiammazione sarà ulteriormente trascurata arriverà alla parte più interna dell’orecchio e nei casi più gravi provocherà la sordità del cane. La parte più interna dell’orecchio non è solo legata a funzioni uditive ma anche a quelle dell’equilibrio, comprometterla potrebbe significare anche dover affrontare problemi durante gli spostamenti, con conseguente difficoltà nel riuscire a mantenere un percorso durante il cammino. Per riconoscere l’otite potete verificare se il cane da questi segni:Ripetuto scuotimento della testa, o continuo ripiegamento di essa su un lato Segni alle orecchie conseguenti al continuo grattarsi del cane Cattivo odore e cerume scuro Dolore e fastidio se gli toccate l’orecchio Pus forfora, scaglie di pelle e perdita di pelo attorno all’orecchioOtite nel cane: causeSe avvistate alcuni di questi comportamenti e sintomi significa che il cane ha problemi alle orecchie. L’otite può essere causata da più fattori tra cui ad esempio quello allergico, dovuto ad un’intolleranza al cibo che si sfoga attraverso pruriti e formazione di scaglie di pelle. I cani con le orecchie lunghe e pelose come Cocker e Basset Hound, o barboncini ad esempio, sono maggiormente soggetti ad infezioni causate da corpi estranei. Polvere e sporcizia che rimangono incastrate nel pelo possono lentamente scendere all’interno dell’orecchio, i forasacchi sono particolarmente dannosi, le piccole spighe appuntite creano forti infiammazioni e possono, nei casi peggiori forare il timpano, sono corpi estranei che raccolgono frequentemente i cani a contatto con prati, giardini, ambienti aperti. Il cerume maleodorante è un chiaro indizio di infezioni da funghi, si sviluppa in condizioni di umidità, dopo aver fatto il bagno al cane è importante asciugargli bene le orecchie. La fuori uscita di pus è un segnale di infezione da batteri come stafilococchi o pseudomonas che se non vengono curati bene  possono causare anche forti dolori al cane. Altro indizio di otite è sempre la presenza di un parassita causa di cerume scuro ma inodore che da forti pruriti ed è causato dall’acaro otodectes cynotics.Otite nel cane: curaRinforzare il sistema immunitario del cane è sicuramente un passo per iniziare a curare l’otite nel cane. Per valutare il livello di gravità è consigliabile rivolgersi al vostro veterinario, con gli strumenti adeguati riuscirà anche ad analizzare più in profondità l’orecchio del cane. Se l’otite è causata da un batterio allora sarà utile un antibiotico, mentre se il veterinario ritiene che la causa siano i funghi per eliminarli bisogna utilizzare antimicotici, gocce o gel, se si tratta di parassiti sarà necessario un prodotto adeguato. Se il cane ha un corpo estraneo è meglio farlo visitare dal veterinario che si preoccuperà anche della sua conseguente estrazione in maniera corretta. Curare l’otite può richiedere tempi abbastanza lunghi quindi è importante adottare qualche piccolo accorgimento. Per prevenire otiti di qualsiasi gravità nel vostro cane è sicuramente importante tenere pulito l’apparato uditivo, con appositi detergenti per disinfettare e pulire le orecchie del cane. E’ sufficiente un batuffolo di cotone per rimuovere la sporcizia dalle orecchie, è sconsigliato fare quest’operazione con l’utilizzo di coton fioc perché potrebbe peggiorare la situazione spingendo ancora più in profondità il cerume fino a creare un tappo. Evidenzio l’importanza di asciugare bene le orecchie del cane dopo un bagno. La pulizia delle orecchie è molto importante, se vuoi abituare il tuo cane a farsela fare senza problemi puoi procedere premiandolo con qualche piccolo regalo dopo aver compiuto l’operazione, un bocconcino renderà sicuramente il tuo cane più predisposto a sottoporsi a questa azione di pochi minuti. Lo sappiamo anche noi esseri umani quanto può essere fastidiosa l'otite: questa patologia però colpisce anche i nostri cagnolini. Secondo alcune statistiche sono milioni i quattro zampe che ogni anno ne vengono colpiti, con sintomi che possono variare a seconda della gravità. Quali sono le cause che portano il nostro cane ad avere questo problema? Può essere che l'otite nel cane sia dovuta ad un semplice colpo di freddo, accumulo di cerume (con conseguente proliferazione di batteri) oppure addirittura motivi più gravi come la perforazione del timpano o infiammazione del labirinto. Partiamo subito dicendo che l'otite nel cane si può manifestare in diverse modalità; precisamente ne esistono tre tipologie: esterna, media e interna. Nella prima, come si evince dal nome, il cane presenta dei problemi nella zona esterna dell'orecchio ovvero nel padiglione auricolare e nella prima parte del condotto uditivo. Tra le varie tipologie è quella più frequente: abbiamo un accumulo di cerume che porta alla proliferazione di batteri, così da infiammare la zona interessata ed esporre il nostro fido a varie malattie. Nell'otite media abbiamo un problema che inizia a diventare più fastidiosa, perchè ad essere esposto è il timpano, che probabilmente è stato perforato. L'ultima tipologia di otite nel cane, che è anche in assoluto la più grave, è quella interna: causata da un'infiammazione del labirinto, è fortunatamente rara e si manifesta solo in casi di otite media non curata.Otite nel cane: sintomi I sintomi dell'otite nel cane dipendono essenzialmente dalla tipologia e dunque dalla gravità della patologia. Sono riassumibili in quest'ordine:Prurito continuo Dolore Problemi di udito e di equilibrio Il cane scuote la testa frequentemente e si gratta violentemente Fuoriuscita di un liquido scuro dall'orecchioOtite nel cane: cura Per debellare il problema servono gli antibiotici: le otiti vanno curate così, tuttavia per la migliore terapia possibile è indispensabile andare dal vostro veterinario di fiducia, che saprà individuare le cause della patologia e quindi fornirvi la cura più indicata.Quali sono le razze più colpite dall'otite nel cane? Un'ultima curiosità: ci sono sicuramente alcune razze più esposte di altre al pericolo di essere attaccate da questi batteri che poi provocano l'otite. Tra queste ci sono sicuramente anche Golden Retriever e Labrador. Perché sono più esposti? Per come sono strutturati per la conformazione delle loro orecchie.

Salute del cane anziano: tutte le patologie e come affrontarle

Salute del cane Redazione -

Salute del cane anziano: ecco tutte le patologie che possono colpire il nostro quattrozampe appena aumentano gli anni. Il cane come l’uomo subisce l'invecchiamento, ma a differenza nostra ha una vita media più breve circa da 13 ad un massimo di 20 anni, dipende dalla razza e lo stile di vita. Qui descriviamo le varie patologie che possono incontrare i nostri cani invecchiando. Alcune sono molto simili a quelle che anche a noi uomini possono venire in età senile. Ci sono piccoli accorgimenti per far vivere con serenità il cane e fargli affrontare questa fase della vita in maniera meno sofferta se affetto da patologie di un certo tipo. Alcune malattie tendono a far parte dell'invecchiamento di tutti i cani, altre si manifestano come tipiche di certe razze e sono patologie strettamente legate alla fisicità del cane, alle sue dimensioni. I nostri adorati amici a 4 zampe oggi vantano di maggiori attenzioni e anche le cure a disposizione sono migliorate e in continua evoluzione, quindi niente paura anche l’invecchiamento del cane può essere vissuto in maniera più serena.Salute del cane anziano: ecco le patologieI nostri amati cani hanno una vita media di che va dai 10 ai 13 anni, molto limitata rispetto a quella di noi uomini: per avere una stima più precisa non bisogna dimenticare che la loro aspettativa di vita è determinata anche dalla taglia che il cane raggiungerà da adulto. Le taglie piccole vanno dai 15 ai 18 anni, quelle medie dai 12 ai 14 anni e quelle grandi dai 9 agli 11 anni. Che dire, sette dei nostri anni potrebbero equivalere ad un anno di vita del nostro cane. Già dai 7 anni in su possiamo iniziare a classificare i cani dentro una fase di anzianità ma questo dipende molto dalla razza, la taglia e lo stile di vita che ha fatto il cane. L’invecchiamento ovviamente non è solo un fattore fisico ma anche cognitivo, che compromette le funzioni della memoria e dell’apprendimento. L'invecchiamento senile nei cani può manifestarsi con la difficoltà nel riconoscimento dei familiari, un disorientamento che si ripropone anche quando si muove e si ritrova in luoghi che non riconosce, a tal punto che nello smarrimento hanno difficoltà anche a rientrare a casa. Obbedisce meno al padrone, gioca poco e può sfasare anche i cicli di sonno e veglia stando sveglio di notte e dormendo di giorno. Come nell’uomo anche l’invecchiamento del cane è caratterizzato da alcuni segni, ad esempio i peli bianchi sul muso, una ridotta capacità uditiva, movimenti e riflessi più lenti seguiti ovviamente da una tendenza ad essere meno vivace e la necessità di riposare più a lungo. Possono insorgere problemi di cataratta e diminuzione della vista. Anche la masticazione diventa più difficoltosa, può essere caratterizzata dalla perdita di qualche dente. Rallenta il metabolismo, l’apparato digerente lavora meno, si riduce anche il fabbisogno energetico. Questo può portare all’obesità e di conseguenza generare problemi al cuore e ai polmoni, perciò è importante fare attenzione all’alimentazione e informarsi sul cibo per cani anziani più adatto. L’incontinenza è un altro problema che si può riscontrare in un cane di età avanzata, può essere dovuta a disfunzioni organiche ma anche a disorientamenti confusionali dove ad esempio non riconosce il tappeto dall’erba. Il cane anziano diventa più debole ed esposto alle malattie, che possono essere prevenute con le apposite vaccinazioni. Artriti, tumori, problemi cardiaci, disturbi renali sono altri problemi che possono subentrare nell’età avanzata di un cane.Salute del cane anziano: occhio al morbo di Cushing Per prevenire alcune di queste malattie è importante far visitare il proprio cane al veterinario e prendere alcuni piccoli accorgimenti come ad esempio fargli seguire una dieta adeguata. L’invecchiamento può portare anche alcune malattie come il morbo di cushing nel cane, è causato da una sovra produzione del cortisolo, l’ipotiroidismo è dovuto al malfunzionamento della ghiandola tiroidea: con i farmaci adeguati si possono alleggerire i sintomi di queste malattie. Il diabete è un’altra malattia diffusa nei cani, comporta ovviamente una regolazione dell’alimentazione e potrebbe essere necessario fare l’insulina. Nell'elenco indico alcune azioni che possiamo fare per mantenere il nostro cane in forma:Regolari controlli dal veterinario dopo un certa età Seguire una dieta adeguata Non far mancare al cane il movimento fisico Cura dei dentiQuesti piccoli accorgimenti possono aiutare il nostro cane a vivere con maggior serenità anche la sua vecchiaia. Oggi si presta più attenzione ai propri animali, le cure si sono evolute anche nel settore della veterinaria, esistono specifici antinfiammatori per cani anziani e anche integratori cani anziani che consentono di far vivere meglio i nostri adorati amici a 4 zampe. Si possono adottare metodi curativi alternativi come piccoli accorgimenti e terapie più olistiche e legate ai metodi naturali oltre alle classiche soluzione farmacologiche.Salute del cane anziano: alcune patologie si manifestano solo in determinate razze Ci sono malattie che si manifestano nella vecchiaia dei cani e sono tipiche di determinate razze ma anche del tipo di taglia del cane, sono patologie dovute alla specifica struttura e forma fisica. La cheratocongiuntivite secca ad esempio è una malattia che colpisce spesso i pechinesi o gli shih-tzu poiché sono razze con gli occhi sporgenti e in anzianità tendono ad avere problemi alla vista. Il cane corso fa parte delle razze di grande mole e in vecchiaia può tendere a manifestare problemi osteoarticolari come displasia dell’anca, indebolimento dei legamenti del ginocchio. Il barboncino vanta la fortuna di avere una vita piuttosto longeva, nella sua vecchiaia tende ad avere problemi agli occhi che possono portarlo alla cecità, è soggetto alla displasia dell’anca e la lussazione rotulea. La cardiopatia è un altro problema di salute che sorge nei cani di una certa età, può essere di due tipi: una è dovuta all’assottigliamento delle pareti del cuore con conseguente indebolimento e l’altra è dovuta ad un’anomalia della circolazione del flusso sanguigno dovuto al malfunzionamento della chiusura delle valvole cardiache. Sono diverse le razze di cani che soffrono di cardiomiopatia tra cui: San Bernardo, Pastore Tedesco, Golden Retriever, Boxer, Dobermann, Alano, Irish Wolfhound e Cocker Spaniel; l’indebolimento del muscolo cardiaco può portare ad un insufficienza e l’arresto cardiaco quindi alla morte.Salute del cane anziano: esistono delle vitamine apposite Un cane anziano non è sinonimo di cane malato: va comunque trattato e rispettato, considerato come un animale in grado di fare ancora tante cose tra cui quella di continuare anche a giocare, perchè le migliori vitamine per cani anziani sono le cure e l’affetto che gli diamo ogni giorno. A parte questo sicuramente una visita dal vostro veterinario riuscirà anche a fare luce sulla possibilità di somministrare ricostituenti al vostro cane da "confondere" insieme al cibo. Potrebbe interessarti anche https://www.razzedicani.net/alimentazione-del-cane-anziano/

Intolleranze alimentari nei cani: cosa sono, test e cure

Salute del cane Redazione -

Intolleranze alimentari nei cani: cosa sono, come individuarle e le cure Avete mai sentito parlare di intolleranza ai cibi nei cani? Qui vi spieghiamo cosa sono e in che cosa consistono. Ebbene si, così come noi uomini sviluppiamo allergie e intolleranze anche negli animali può succedere la stessa cosa. E’ importante capire come si individuano le intolleranze e come si possono curare. Qui indichiamo i sintomi, come si manifestano e anche alcuni tipi di cure da adottare per eliminarle o ridurle. Anche i cani se consumano ripetutamente certi alimenti possono accusarne e diventare intolleranti. Grazie a diete specifiche, ad esclusione di certi alimenti, o prodotti appositi e ovviamente il consulto col tuo veterinario il tuo cane può liberarsi di questo fastidio o conviverci senza troppe sofferenze. Non solo, esistono anche prodotti appositi per alleviare il fastidio o ad esempio il prurito che può causare un l’intolleranza. Attenzione perché le intolleranze possono ritornare e tutti i tipi di cane possono essere soggetti a questo disturbo alimentare.Intolleranze alimentari nei cani: cosa sonoCosi come noi uomini, anche i cani possono soffrire di intolleranze alimentari: si manifestano con una reazione del sistema immunitario che non tollera elementi presenti in determinati cibi. Nel cane le intolleranze alimentari rappresentano la terza causa di allergie, sono abbastanza frequenti, per questo è importante sapere cosa sono e saperle riconoscere. Possono colpire tutti i tipi di cane indistintamente dalla razza e dal genere, si manifestano in egual misura nei maschi e nelle femmine, sterilizzati o meno. Non esiste un età specifica in cui si manifestano poiché possono presentarsi in giovane età ma anche durante l’anzianità.Intolleranze alimentari nei cani: sintomiSe da tempo il tuo cane ha vomito o diarrea, si gratta ripetutamente, ha la cute arrossata e delle lesioni allora potrebbe soffrire di un intolleranza alimentare. I sintomi che si manifestano e la reazione sono proporzionati alla quantità assunta dell’elemento che infastidisce il cane. L’intolleranza alimentare non è da confondere con l’allergia che si manifesta con altri sintomi. L’intolleranza a differenza dell’allergia nei casi più estremi può portare anche alla morte e si localizza nell’intestino mentre l’allergia crea una reazione nel sistema immunitario.  Con l’aiuto del veterinario puoi stabilire se è un intolleranza e di che tipo è per curarla e adottare una dieta adeguata. I sintomi di questo tipo di disturbo alimentare possono colpire più apparati:Apparato cutaneo Apparato urogenitale Apparato respiratorio Apparato gastro-intestinale Apparato oculo-congiuntivale Sistema nervoso centraleNon è semplice distinguere le intolleranze sulla base di segni fisici ma alcuni di essi se si manifestano ripetutamente sono un chiaro indice che siamo di fronte ad un problema alimentare e non un’atopia ad esempio. Tra questi rientrano casi in cui il cane non risponde al trattamento con steroidi ed ha forti pruriti, problemi auricolari e ancora, problemi cutanei evidenti presenti in esemplari di giovane età.Intolleranze alimentari nei cani: perchè vengono? Alcuni studi hanno dimostrato che le intolleranze si sviluppano per i cibi più comunemente consumati, nel caso dei cani sono: pesce, pollo, agnello, soia, mais, frumento, uova, e tutti i prodotti di derivazione lattiero-caseari. Tutti questi ingredienti li troviamo presenti nel cibo per cani e nelle crocchette, che non a caso rappresentano un'alta percentuale del nutrimento dei nostri cani. Una delle intolleranze più diffuse è indubbiamente quella al lattosio, ovvero allo zucchero presente nel latte ma ce ne sono di diverso tipo. E’ importante prestare attenzione a prodotti come latte e derivati (formaggio e panna), il sale che ovviamente è contenuto in maniera bilanciata negli alimenti per cani ed infine prodotti con lievito come ad esempio il pane sono tra le tre categorie più soggette ad intolleranze. Le razze di cani più soggette alle intolleranze sono: il Setter Irlandese, il Cocker spaniel, il Boxer, Pastore tedesco, Dalmata, Labrador, Golden Retriever, Westhighland White Terrier e tanti altri incroci fra razze diverse.Intolleranze alimentari nei cani: cureCon l’aiuto del tuo veterinario puoi individuare gli alimenti che infastidiscono il tuo cane seguendo due metodi o con una dieta ad eliminazione e cibo monoproteico o acquistando prodotti appositi disponibili sul mercato adatti proprio a questo tipo di problemi. La dieta ad eliminazione consiste nell’escludere alcuni alimenti per un tempo stabilito di almeno 12 settimane, circa quasi tre mesi può essere utile per individuare i cibi che creano l’intolleranza alimentare del vostro cane. In questo tempo è sufficiente nutrire il cane con un regime alimentare diverso dal solito ovvero, cibo per cani monoproteico: alimenti con una proteina e un carboidrato che non ha mai mangiato, accoppiamenti come coniglio e riso ad esempio. Aggiungere alla proteina anche un carboidrato è utile per vedere se l'intolleranza è legata ad un cereale o meno. Questo metodo consiste nel rintrodurre lentamente tutti i cibi valutando e osservando se con l’aggiunta di un alimento nuovo si manifestano i sintomi dell’intolleranza. Ovviamente la dieta va fatta cercando di inserire tutti i cibi, le vitamine e i minerali che servono per un fabbisogno corretto ed equilibrato. Trascorso il tempo suggerito, se sono scomparsi o notevolmente ridotti i sintomi si può riportare il cane a mangiare normalmente, facendo attenzione che la ripetitività del cibo può riportare a galla le intolleranze. Nel mercato esistono anche linee composte da proteine idrolizzate per cane, proteine e carboidrati scissi sono molecole talmente piccole che non provocano reazioni di intolleranza e sono cibi adatti a questo tipo di utilizzo. Per il tempo stabilito sarà sufficiente acquistare alimenti per cani allergici, eliminare tutti gli altri cibi e controllare che il vostro amico a 4 zampe non faccia il furbetto e mangi in giro alimenti che non dovrebbe ingerire. E’ importante controllare che non mangi altro durante le passeggiate, che nessuno gli dia cibo e se avete altri animali come un gatto, è fondamentale che non si avvicini alla sua lettiera. Assieme alla dieta possono essere consigliati degli shampoo appositi per la cute, antibiotici o rimedi naturali come tea tree oil, calendula, malva o camomilla per disinfettare. Con le giuste attenzioni anche il vostro cane può essere curato e accudito in modo tale che le intolleranze non rappresentino malessere e fastidio. Sottoposto alle diete ed eventualmente cure prescritte dal veterinario, prodotti alimentari adeguati come cibo monoproteico, cane o gatto che sia possono guarire o convivere quotidianamente con le intolleranze in maniera semplice.

Ipotiroidismo nel cane: diagnosi, sintomi e cura

Salute del cane Redazione -

L'ipotiroidismo nel cane è una patologia che si riscontra molto spesso soprattutto nelle razze più predisposte: vediamo cos'è, cause, sintomi, diagnosi e cura. L'ipotiroidismo nel cane è una malattia ormonale molto comune, che colpisce specialmente i quattrozampe più anziani: è possibile che venga riscontrata nel controllo annuale che facciamo dal nostro veterinario di fiducia. Sostanzialmente la ghiandola tiroidea funziona male: per via di un'infiammazione essa produce pochi ormoni tiroidei provocando tutta una serie di sintomi che ora vedremo. E' una patologia che colpisce i cani più "vecchiotti", senza grosse distinzioni di razza e sesso, anche se a onor del vero esistono tipologie più esposte.Ipotiroidismo nel cane: diagnosi e causa Abbiamo detto che l'ipotiroidismo è una malattia riscontrabile dal veterinario: durante la visita di controllo il nostro esperto potrà notare segni evidenti ma per una diagnosi impeccabile servono comunque gli esami del sangue e la misurazione degli ormoni tiroidei (anche se questa patologia non può essere esclusa a priori per quei cani con un livello di ormoni nella norma). Ad ogni modo la causa principale dell'ipotiroidismo nel cane è la distruzione della tiroide per via di un'infiammazione immunomediata, con conseguente atrofia idiopatica e malfunzionamento della stessa. In parole povere: il sistema immunitario del nostro cane danneggia i tessuti tiroidei come se fossero dei corpi estranei. Ciò, come abbiamo detto, riduce la quantità di ormoni e quindi il pet avrà tutta una serie di problemi metabolici che vediamo adesso.Ipotiroidismo nel cane: sintomi Compaiono in età avanzata, ma non è da escludere che anche cani giovani vengano colpiti dalla patologia. Le razze più predisposte sono: Golden retriever, Pinscher, Alano, Barboncino, Bassotto, Beagle, Boxer, Bulldog inglese, Cocker spaniel, Dobermann, Setter irlandese, Alaskan malamute, Volpino, Schnauzer nano e Terranova. Ma quali sono i sintomi in caso di ipotiroidismo nel cane? Ecco una lista dei più frequenti:letargia inattività aumento di peso perdita di pelo (alopecia) mantello secco e fragile inscurimento della pelle (iperpigmentazione cutanea) dermatiti e otiti ricorrentiIpotiroidismo nel cane: cura e prevenzione Il veterinario vi darà sicuramente la terapia migliore per affrontare il problema: essa si sostanzia nell'assunzione dell'ormone mancante. Si tratta di farmaci orali (come ad esempio la levotiroxina sodica, analogo sintetico dell’ormone T4) da somministrate quotidianamente, una o due volte al dì. Seguendo l'iter prescritto dal nostro esperto il cane affetto dalla malattia potrà condurre una vita normale: in genere i miglioramenti si possono riscontrare già dopo le prime due settimane. Per quanto riguarda invece la prevenzione, il consiglio è quello di far controllare periodicamente il vostro cane: fategli fare un check-up, con il quale poter controllare lo stato generale della sua salute.

intelligenza dei cani

Le razze di cani più intelligenti: la classifica di stanley coren

Curiosità Redazione -

INTELLIGENZA DEI CANI: LE RAZZE PIÙ INTELLIGENTI SECONDO STANLEY COREN Quali sono le razze più intelligenti? Stanley Coren ha stilato una classifica sull' intelligenza dei cani, ma non tutti sono d’accordo. Che i cani siano intelligenti è ormai da tempo assodato, ma c’è chi non si è fermato a questa constatazione di fatto, ma è andato oltre cercando di elaborare una graduatoria delle varie razze di cani sulla base della maggiore o minore intelligenza. Lo ha fatto Stanley Coren, professore e ricercatore dell’Università British Columbia di Vancouver ed appassionato cinofilo, che ne ha studiato a lungo le capacità mentali. È diventato famoso a livello mondiale con la pubblicazione del suo libro “ L’ intelligenza dei cani ”, tradotto in 26 lingue diverse e che gli ha portato vari riconoscimenti. Come si capisce dal titolo, Coren ha stilato una vera e propria classifica delle razze di cani più intelligenti, basandosi sulla capacità di apprendere in fretta nuovi comandi e eseguirli continuativamente nel tempo.Il gradino più alto del podio spetterebbe al Border Collie, un cane di origine inglese, tradizionalmente utilizzato per la conduzione delle greggi: proprio il dover gestire centinaia di pecore, spesso in autonomia, a distanza dal conduttore, avrebbe acuito in questa razza una maggiore capacità di problem solving. Inoltre, svolgendo un lavoro che prevede un preciso coordinamento con il pastore e spesso con altri cani, il Border Collie ha sviluppato particolarmente l’intuito e l’abilità a comprendere immediatamente, anche solo attraverso piccoli cenni, i comandi dell’uomo o i segnali provenienti dagli altri animali. Al secondo posto in classifica compare il Barboncino: è un cane molto attento a ciò che lo circonda e un fine osservatore; inoltre è in grado di adeguarsi con grande facilità alle abitudini dell’umano con cui condivide la propria esistenza. Tra le caratteristiche tipiche di questa razza anche la fedeltà verso il padrone, la docilità e il senso di accudimento nei confronti dei bambini. Ai primi posti della classifica non poteva mancare il Pastore Tedesco: da sempre una delle razze di cani più diffuse al mondo, nella sua storia è stato impiegato in molteplici attività di difesa, di ricerca, di salvataggio. Questo perché è un cane molto versatile, capace quindi di adattarsi a svolgere compiti diversi e impegnativi, che impara velocemente e facilmente. Se a questo aggiungiamo lo spiccato senso del dovere e l’obbedienza verso il padrone, la potenza fisica, la grande velocità e la protezione verso la famiglia, è facile capire perché sia una delle razze di cani più amate. Appena fuori dal podio troviamo il Golden Retriever, un cane molto docile di indole, obbediente, sempre alla ricerca dell’approvazione dell’essere umano, il che lo rende ancor più incline ad apprendere i comandi del padrone, allo scopo di compiacerlo, soddisfacendo le sue richieste. Proprio per queste sue caratteristiche è adatto a svolgere attività con persone affette da varie forme di disabilità, fisica o mentale; da qui il suo largo utilizzo nella Pet therapy. Al quinto posto troviamo Il Dobermann Pinscher: altro che cane destinato ad impazzire come si credeva un tempo! Il Dobermann è un cane intelligente, con un’ottima memoria; non è portatore di aggressività innata, come spesso si pensa, ma è piuttosto molto legato (a volte quasi morbosamente) al proprio padrone e istintivamente portato difendere la proprietà e la famiglia ad ogni costo. Proprio la sua tenacia, forza e coraggio nello svolgere il compito di guardiano e protettore hanno determinato la cattiva fama che ha accompagnato questa razza di cani in passato. LE ALTRE RAZZE DI CANI SARANNO DAVVERO MENO INTELLIGENTI? Dopo questi primi “magnifici cinque” la classifica sull'intelligenza dei cani di Coren prosegue fino al 79° posto, occupato dal Levriero; per completezza la riportiamo di seguito per intero, nel caso qualche padrone fosse curioso di vedere in che posizione si è classificato il suo amato quattrozampe, ma va detto che questa graduatoria ha suscitato molti pareri contrastati, come descritto nell’articolo “L’ intelligenza dei cani (2° parte): ma di quale intelligenza stiamo parlando?”.Ecco per intero la classifica delle razze di cani più intelligenti di Coren (dal 6° al 79° posto): 6 Pastore Shetland 7 Labrador 8 Pappilon 9 Rottweiler 10 Australian Cattle Dog 11 Welsh Corgi Pembroke 12 Zwergschnauzer 13 English Springer Spaniel 14 Tervuren 15 Schpperke - Pastore Belga 16 Collie - Keeshond 17 Kurzhaar 18 Flat coated retriever - Cocker Spaniel- Schnauzer 19 English Spaniel 20 Cocker Americano 21 Weimaraner 22 Malinois - Bernese 23 Volpino di Pomerania 24 Irish Water Spaniel 25 Vizla 26 Welsh Corgi 27 Chesapeake Bay retriever - Puli - Yorkshire 28 Rieseschnauzer - Cao de Agua Portoghese 29 Airedale Terrier - Bovaro delle Fiandre 30 Border terrier - Briard 31 Welsh Springer Spaniel 32 Manchester terrier 33 Samoiedo 34 Field Spaniel - Terranova - Australian Terrier - American Staffordshire terrier - Setter Gordon - Bearded Collie 35 Cairn terrier - Kerry Blue terrier - Setter Irlandese 36 Norwegian Elkhound 37 Affenpincher - Silky terrier - Zwergpinscher - Setter Inglese - Pharaon Hound - Clumber Spaniel 38 Norwich terrier 39 Dalmata 40 Soft Coated Wheaten terrier - Bedlington terrier - Fox terrier 41 Curly Coated retriever - Irish Wolfhound 42 Kuvasz - Australian Shepherd 43 Saluki - Spitz finnico - Pointer 44 Cavalier King Charles Spaniel - Drahtaar - Black and Tan Coonhound - American Water Spaniel 45 Siberian Husky - Bichon Frisé - English Spaniel 46 Tibetan Spaniel - English Foxhound - Otteehound - American Foxhound - Greyhound - Griffone 47 West Highland White terrier - Scottish Deerhound 48 Boxer - Alano 49 Bassotto - Staffordshire Bull terrier 50 Alaskan Malamute 51 Whippet - Shar pei - Fox terrier 52 Rhodesian Ridgeback 53 Ibizan hound - Welsh terrier - Irish terrier 54 Boston terrier - Akita Inu 55 Skye terrier 56 Norfolk terrier - Sealyham terrier 57 Carlino 58 Bouledogue francese 59 Griffone di Bruxelles - Maltese 60 Piccolo Levriero Italiano 61 Chinese crested dog 62 Dandie Dinmont terrier - Vendeen - Tibetan terrier - Japanese Chin - Lakeland terrier 63 Bobtail 64 Pastore dei Pirenei 65 Scottish terrier- San Bernardo 66 Bullterrier 67 Chihuahua 68 Lhasa apso 69 Bullmastiff 70 Shih tzu 71 Basset hound 72 Mastiff - Beagle 73 Pechinese 74 Bloodhound 75 Borzoi 76 Chow Chow 77 Bulldog 78 Basenji 79 Levriero Afgano

Quanto vive un cane? vita media di un quattrozampe

Salute del cane Redazione -

Quanto può vivere un cane? Secondo quanto emerso da recenti studi la vita media del cane si sarebbe allungata negli ultimi quarant’anni. Diversi istituti di ricerca hanno rivolto le loro indagini scientifiche a cercare di raccogliere dati statistici per capire quanto vive un cane oggi e se l’età dei cani sia in media aumentata. Ne è emerso che la vita media dei nostri amici a quattro zampe si attesta all’incirca intorno ai 12-13 anni grazie ad alcuni fattori che in buona parte sono gli stessi che hanno determinato una maggiore longevità anche di noi esseri umani, ossia una maggiore attenzione per l’alimentazione, migliori condizioni di vita e cure sempre più mirate. Tuttavia bisogna fare le opportune differenze in base alla taglia e alla razza: è confermato che i cani di taglia piccola hanno una vita media di durata maggiore, così come i meticci risulterebbero godere di un’aspettativa di vita più lunga. Il Chihuahua è risultata essere la razza più longeva: supera facilmente i 15 anni d’età e può arrivare anche fino a 20. Seguono poi il Bassotto e il Barboncino, che spesso vivono 17 anni e più, ma anche lo Shih Tzu, lo Yorkshire e il Volpino di Pomerania non scherzano, se si considerano i picchi di età dei cani mediamente raggiunte. In tutti questi casi si tratta comunque sempre di quattro zampe che non superano generalmente i 4 – 6 chilogrammi di peso. Non si conoscono ancora esattamente le ragioni per cui i cani di taglia superiore siano generalmente destinati ad una vita più breve: è un dato di fatto però che in questi l’incidenza di malattie cardiache e osteoarticolari è più alta, il che potrebbe influire sulla statistica. Se un cane di taglia media, come il Beagle o il Cocker, vive 14-15 anni, un Labrador, un Golden Retriever o un Pastore Tedesco arriva oggi ai 12-13 anni, mentre si scende a mano a mano che le dimensioni del quattro zampe aumentano, fino ad arrivare ad una vita media del cane Bovaro del Bernese, del Terranova o dell’Alano che difficilmente supera i 9-10 anni.Quanto e di cosa si ammalano i cani I nostri amici a quattro zampe vivono più a lungo che in passato anche perché sono curati meglio: la medicina veterinaria infatti ha contribuito notevolmente ad aumentare la vita media del cane perché ha compiuto enormi progressi, mettendo a disposizione nuovi mezzi diagnostici, che permettono una prevenzione molto più efficace. Complice il continuo aumento del numero degli animali domestici e la disponibilità dei padroni a spendere anche cifre considerevoli per la salute dei loro pet, l’industria farmaceutica si è concentrata sempre più sulla ricerca in ambito veterinario e ha realizzato nuovi farmaci sempre più specifici. Il risultato è che l’età dei cani è aumentata progressivamente e sono sempre di più quelli che muoiono per patologie correlate alla vecchiaia: uno studio dell’American Kennel Club rivela infatti che le principali cause di morte dei nostri pet sarebbero l’insufficienza renale, l’insufficienza cardiaca e i tumori. Questa ricerca, d’altro lato, afferma che la salute dei nostri cani sarebbe in media buona: dai quasi 400.000 proprietari di cani interpellati infatti sarebbe emerso che oltre il 65% degli animali non avrebbe malattie in corso e che quelli affetti da qualche patologia, soffrono di problemi di lieve entità, come dermatiti e altre alterazioni cutanee, cisti e lipomi oppure otiti e artrite.

glaucoma nel cane

Glaucoma nel cane: cause, sintomi e cura

Salute del cane Redazione -

Il glaucoma nel cane è una grave patologia oculare che, se non trattata in tempo, porta e cecità irreversibile. Il glaucoma consiste nell’aumento della pressione interna all’occhio, quando i liquidi che normalmente umidificano gli occhi non vengono più drenati nella maniera corretta attraverso gli appositi canaletti, provocando un ristagno che genera appunto l’aumento pressorio. Le cause di questo mancato deflusso di liquidi possono essere primarie, quando il problema non è provocato da altre patologie oculari, oppure secondarie, quando invece è la conseguenza di una malattia oftalmica sottostante, come cataratta, uveite, lussazione del cristallino. Tra i fattori di rischio per questa malattia c’è anche l’appartenenza a determinate razze più predisposte, come il Cocker, l’Husky, il Chow Chow, lo Shar Pei, il Beagle, lo Shi Tzu, il Pastore Tedesco.Glaucoma: sintesi Come può il padrone sospettare che il proprio cane sia affetto da questa grave malattia? Anzitutto il glaucoma è molto doloroso per l’animale, che quindi avrà un comportamento insolito, come perdita dell’abituale vitalità, dilatazione della pupilla, frequenti tentativi di sfregamento dell’occhio con la zampa, lacrimazione, continuo sbattimento delle palpebre. Se si notano questi segnali è importante rivolgersi al più presto al proprio veterinario, che potrà diagnosticare l’eventuale presenza di glaucoma, utilizzando uno strumento detto tonometro che permette, senza alcuna sofferenza per il cane, di misurare la pressione intraoculare: se questa è superiore ai 25-30 mmHg è considerata elevata. Il veterinario inoltre potrà osservare altri sintomi indicativi di glaucoma, impossibili da individuare per il padrone, come edema corneale, scarsa reattività della pupilla alla luce e, se la malattia è in una fase più avanzata, pupilla scavata e atrofia della retina, fino alla totale cecità. Va sottolineato che il glaucoma può procedere molto velocemente: possono bastare anche pochi giorni perché il cane perda completamente la vista, senza possibilità di riacquistarla; per questo la tempestività di intervento è fondamentale.Glaucoma nel cane: cura Ci sono diverse modalità di intervento, anche in base alla tipologia di glaucoma che affligge il cane: in caso di glaucoma acuto generalmente si procede con una cura farmacologica, somministrando mannitolo, un diuretico osmotico, per via endovenosa, assieme all’applicazione di gocce topiche tre volte al giorno, allo scopo di diminuire la pressione dei liquidi intraoculari. Nel caso si evidenzi anche la concomitante presenza di uveite occorrerà intervenite con la somministrazione di cortisonici, antinfiammatori non steroidei (FANS) e betabloccanti specifici ad uso locale. Se il trattamento farmacologico non sortisce gli effetti sperati si può tentare la soluzione chirurgica; esistono due tipi di intervento: ciclodistruzione e drenaggio con impianto.La ciclodistruzione consiste nell’eliminare chirurgicamente o con l’uso del laser una parte del tessuto ciliare, così da diminuire la presenza di liquidi nell’occhio e, di conseguenza, anche la pressione intraoculare e di aprire maggiormente l’angolo corneale. Il drenaggio con impianto consiste nell’inserire sotto alla congiuntiva un tubicino con una valvola che aiuta a drenare i liquidi dell’occhio. Questo tubicino però può ostruirsi ed annullare l’effetto risolutivo dell’intervento, perciò occorrono controlli periodici per verificare se sia necessario sturare l’impianto iniettandovi appositi fluidi.Piaciuto l'articolo? Potrebbe interessarti anche https://www.razzedicani.net/gli-occhi-del-cane-lacrimano/

Pancreatite nel cane

Pancreatite nel cane: sintomi, conseguenze e cure

Salute del cane Redazione -

Come insorge la pancreatite nel cane? Vediamo tutte le info su questa patologia. La pancreatite nel cane è una grave patologia a carico del pancreas, una ghiandola dell’addome, posta tra fegato e intestino, che svolge importanti funzioni per l’organismo, quali la produzione di insulina (l’ormone che regola la quantità di zuccheri presenti nel sangue) e la produzione di enzimi fondamentali per la digestione. La pancreatite può essere cronica o acuta, ma molti sintomi sono comuni ad entrambe: insorge nel momento in cui gli enzimi digestivi, che normalmente non sono attivi finché si trovano nel pancreas, vengono attivati anzitempo, quando ancora presenti all’interno della ghiandola pancreatica che li produce, dando origine ad un processo di vera e propria digestione dell’organo in questione. Ciò provoca un processo infiammatorio che, se non riconosciuto e trattato tempestivamente, può estendersi fino a coinvolgere anche alcuni degli organi vicini, in particolare intestino e stomaco.Pancreatite nel cane: sintomi Come accorgersi che il vostro cane potrebbe essere affetto da pancreatite? Tra i sintomi tipici di questa patologia compare anzitutto il dolore addominale, che spinge il cane ad assumere una posizione innaturale, con il ventre a terra, le zampe anteriori stese in avanti e la testa ricurva all’interno verso l’addome, nel tentativo di trovare sollievo dal dolore intenso. Seguono mancanza d’appetito, eccessiva salivazione, spossatezza, vomito e/o diarrea con feci scure, simili a fondi di caffè, talvolta accompagnati da febbre. Nella fase più acuta possono comparire altri sintomi più gravi, come dispnea (difficoltà respiratorie), ematemesi (vomito con sangue), CID (sindrome emorragica), aritmia cardiaca, insufficienza renale, tutte complicanze che possono causare la morte del cane.Pancreatite nel cane: cause La pancreatite è considerata una patologia idiopatica, di cui cioè le cause precise sono ancora sconosciute. Tuttavia è accertato che vi sono dei fattori che predispongono all’insorgere della malattia. La pancreatite nel cane ha un’incidenza maggiore sugli esemplari di piccola taglia e vi sono alcune razze geneticamente più soggette, come il Cocker Spaniel, lo Schnauzer Nano e il Barbone Nano. Un altro elemento determinante nell’eziologia della pancreatite nel cane è l’alimentazione: una dieta ricca di cibi grassi è strettamente correlata alla comparsa di questa patologia e, a volte, è sufficiente anche un solo pasto abbondante ed eccessivamente grasso per scatenare un episodio acuto. Anche l’obesità, sempre comunque legata ad un’alimentazione scorretta, è uno dei fattori predisponenti.Pancreatite nel cane: diagnosi La pancreatite nel cane deve essere diagnosticata il prima possibile, quindi se si notano alcuni dei sintomi precedentemente descritti occorre rivolgersi al più presto al veterinario, che sottoporrà il cane ad una serie di accertamenti per escludere altre eventuali patologie con sintomi analoghi ed arrivare ad una diagnosi certa. Anzitutto il veterinario eseguirà degli esami ematochimici, per verificare la presenza di elevati livelli di tripsinogeno nel sangue (uno degli enzimi prodotti dal pancreas) e successivamente procederà con analisi delle urine, ecografia e radiografia.Pancreatite nel cane: cura Una volta accertata la presenza di pancreatite, il cane verrà sottoposto a somministrazione di fluidi sottocute o per endovena e sarà tenuto rigorosamente a digiuno per un minimo di 48 ore, prolungabili in base alla gravità della situazione e alla prognosi fatta dal veterinario. A seconda del caso possono essere prescritti anche antibiotici e farmaci per contrastare vomito, diarrea e dolore addominale. Alimentazione: una volta superata la fase acuta della malattia, quando il veterinario valuterà che il cane può ricominciare gradualmente ad alimentarsi, il padrone dovrà obbligatoriamente modificare la dieta dell’animale rispetto al passato. Dovranno essere assolutamente banditi i cibi grassi, quindi divieto assoluto di “allungare” qualunque avanzo della tavola al cane, che per tutta la vita dovrà seguire un regime nutritivo ferreo e controllato, pena il riacutizzarsi della pancreatite nel cane. Sono raccomandati inoltre pasti piccoli e frequenti; mai dunque un solo pasto al giorno e mai un pasto abbondante.